Santa Sofia – 192 a.C.

Proviamo a fare qualche ipotesi di come poteva essere Santa Sofia dopo che i Sarsinati nel 192 a.C. chiesero aiuto a Roma perché li liberassero dai Galli, che imperversavano nei loro territori, creando disordini e razziando il loro bestiame.
Roma mandò il console Publio Elio, che assieme al suo luogotenente Gaio Ampio ( poi quest’ultimo sconfitto dai galli presso Castro Mutilum, Meldola o Modigliana) liberarono i nostri territori dai Galli.
Alcuni toponimi e la conformazione del territorio fanno ritenere che Santa Sofia, dopo questa liberazione dai Galli, sia poi diventata un’area militare di rifornimento e sosta per le legioni romane che transitavano nell’Appennino, per recarsi nella pianura Padana e anche oltre.
Vediamo perché questa ipotesi.
Già il toponimo di Campigna deve intendersi di probabile origine romana, dal latino Campilia (campus – ilia) che ha il significato di insediamento comunitario militare.
A Santa Sofia, vicino a San Martino, esiste un toponimo “Campo-Isola” in dialetto nel tempo diventare (Camp – ed – l’isla ) che potrebbe derivare da “Campus-Ilia”.
La località è un ampio pianoro che si presta ad un insediamento militare.
Anche il toponimo Piana del Campo, in latino (Plana – Campus), potrebbe far pensare ad un insediamento militare, per poi rimanere identificato nel tempo come “Piana del Campo”.
Se veramente esistevano degli insediamenti militari dovevano anche esistere dei templi dove ingraziarsi gli Dei.
A Marte il Dio della Guerra, a cui si rivolgevano specialmente i militari. Oppure a Giunone la Dea Madre, che poteva assumere molti e diversi significati religiosi, a cui si rivolgevano un po’ tutti, specialmente chi si trovava fuori da casa sua e dalla famiglia, appunto i militari.
Vicino a Campo Isola esiste la frazione di San Martino, il cui nome, con poco sforzo, si può assimilare a Marte.
Non è detto che questo significhi qualcosa, ma il nome Marte – Martino potrebbe avere un qualche collegamento e significato, con cui veniva anticamente identificata questa località.
Probabile che la chiesa di San Martino sia stata edificata in un luogo che da molto tempo era ritenuto un luogo sacro per la presenza in antichità di un tempio dedicato al Dio Marte, per poi diventare in era cattolica San Martino.
Il luogo è su un’altura, proprio dove anticamente venivano edificati i templi.
Altro toponimo, “Montegignoli” in dialetto “Mozignoul”.
Potrebbe essere riferito ad un piccolo tempio dedicato alla Dea Giunone, infatti in latino antico, Juniola ha il significato di piccolo tempio a Giunone, in dialetto poi “Monzignoul” – “monte-juniola”.
A molti non è dato sapere, ma sul monte esistono degli antichi ruderi, oramai poco visibili in quanto ricoperti dalla vegetazione.
Sarebbe interessante poter approfondire se hanno una attinenza con il toponimo.
Inoltre nel territorio di Santa Sofia si trovano tantissime monete romane che generalmente si trovano in luoghi archeologici dove sono stati dissepolti insediamenti abitativi, cosa che non esiste nel territorio di Santa Sofia, il che fa supporre che il territorio poteva benissimo essere un avamposto militare frequentato da molti guerrieri, ma non da strutture abitative.
Tengo a dire, che non c’è niente di certo e provato, solo delle deduzioni, che però solleticano la curiosità di quanti hanno in animo il desiderio di sapere di più sulle proprie origini.

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